6 luglio 2018 – Le 35 Università italiane che compongono il CoNISMa, il Consorzio Nazionale Unviersitario per le Scienze del Mare aderiscono all’appello di Marevivo per bandire l’uso della plastica monouso nelle aule, negli uffici e nei servizi delle Università #StopSingleUsePlastic. Il Presidente del CoNISMa, Antonio Mazzola, su mandato del Consiglio Direttivo del CoNISMa, nello spirito di continua collaborazione ed amicizia con Marevivo, si è impegnato ad attivare una campagna di sensibilizzazione contro la plastica monouso.

Ma sarebbe troppo scontato il solo impegno dei ricercatori e degli studenti delle Scienze del Mare che sono già consapevoli del drammatico problema delle plastiche in mare, perciò il presidente del CoNSIMa, insieme a Rosalba Giugni, presidente di Marevivo hanno chiesto al Presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) un incontro per raccogliere l’impegno di tutti gli universitari a bandire la plastica monouso dai templi del sapere e della formazione.

“Tutti i cittadini devono essere consapevoli che quello della plastica in mare è un dramma reale e tangibile: le Nazioni Unite lo considerano una delle sei emergenze mondiali dell’ambiente”, spiegano il presidente Mazzola e la presidente Giugni. “Otto milioni le tonnellate di plastica che ogni anno finiscono nei nostri mari – aggiungono- di cui solo lo 0,5 % è affiorante e, quindi, visibile. La maggior quantità di queste tonnellate, a causa della fotodegradazione operata dai raggi del sole, con il tempo si frammenta in particelle sempre più piccole (micro e nano particelle) che, pur restando nell’acqua, diventano poco visibili. Un’altra parte di queste plastiche viene intercettata dalle correnti oceaniche e forma delle vere e proprie isole galleggianti”. La più famosa, la Great Pacific Garbage Patch o Pacific Trash Vortex, che galleggia tra le coste del Giappone e degli Stati Uniti, raccoglie tutta la spazzatura del Pacifico e può essere considerata la più grande discarica del Pianeta. Anche il Mediterraneo si avvia a diventare un “brodo” di plastica, con concentrazioni che hanno raggiunto livelli di massima allerta.

La battaglia di Marevivo contro la plastica monouso sta seguendo un percorso preciso che coinvolge un ampio network non solo istituzionale. Il primo ad aderire all’appello di Marevivo è stato il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. L’associazione si è poi rivolta ai sindaci delle isole minori ottenendo l’adesione delle Tremiti, di Lampedusa e Linosa. Adesso con le università del mare raggiunge anche il mondo della ricerca. Il cammino di Marevivo non finisce qui.