Il Progetto Innobluegrowth ha visto nascere la sua Community a Roma lo scorso 6 e 7 aprile con entusiasta partecipazione superiore alle aspettative: 120 presenti tra imprenditori, policy maker e ricercatori si sono confrontati in dibattiti, speed dating e tavole rotonde per pianificare il futuro della Blue Growth, la strategia a lungo termine della Commissione Europea per sostenere una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo nel Mediterraneo. I mari e gli oceani rappresentano un motore per l’economia europea: la cosiddetta “economia blu” impiega 5,4 milioni di persone e genera un valore aggiunto lordo di quasi 500 miliardi di euro l’anno, ma alcuni settori presentano ulteriori margini di crescita. E infatti, particolarmente nutrita è stata la presenza di imprenditori interessati allo sviluppo di nuove tecnologie per la sicurezza e l’energia.

Importante e rappresentativa è stata la presenza istituzionale, non solo italiana, ma soprattutto proveniente da altre regioni rivierasche dei paesi europei mediterranei, che fa presagire una attiva volontà di coordinamento e condivisione delle future politiche di sviluppo del Bacino. L’”Unione Europea per rilanciare l’economia reale e uscire dalla crisi, per sostenere occupazione, competitività e coesione sociale, punta anche sul potenziale di crescita dell’economia del mare, la “Blue Growth”, che è un’opportunità che l’Europa, con i suoi 89mila chilometri di coste non possono perdere. In questa direzione si muove la BLUEMED Initiative – spiega il coordinatore Enrico Brugnoli – sviluppata e concordata tra Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Slovenia e Spagna e con il sostegno della Commissione Europea, per promuovere il benessere sociale, la prosperità locale, la conoscenza per le generazioni future e per stimolare occupazione e crescita economica nel Mediterraneo. I pilastri su cui si fonda l’iniziativa sono l’innovazione e la ricerca multidisciplinare lo sviluppo di nuove tecnologie marine, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale marino. L’iniziativa si apre anche a paesi mediterranei non UE, con l’obiettivo di avviare la cooperazione regionale nel Mediterraneo per una “Crescita blu” a livello locale, regionale e internazionale.

Appare sempre più evidente, infatti, che imporre confini in mare è una strategia senza futuro. Le prospettive europee devono necessariamente tendere ad una visione opposta, quella della condivisione e della gestione coordinata di un territorio che non può per sua natura essere inteso che come territorio comune, luogo di scambi e di connessioni tra popoli. Con il porogetto Interreg Med – spiega Maria Groueva, (Project Officier dell’Interreg Med Joint Secretariat) – si vuole attuare un programma di cooperazione in cui la comunicazione, la costruzione di community, la capitalizzazione dei progetti sono fondamentali proprio per facilitare questo sforzo collettivo.

Alcune tematiche, come quella attualissima nei nostri mari della Maritime Survaillance, di cui si occupa il progetto modulare Proteus, ha suscitato l’apprezzamento della Marina Militare che, attraverso le parole dell’Ammiraglio Aurelio De Carolis ha manifestato interesse alla condivisione di tecnologie innovative per il monitoraggio delle acque del Mediterraneo.

Il dibattito della due giorni romana si è anche incentrato sulle opportunità ed i limiti della Crescita Blu, nell’ottica prospettica di una condivisione culturale degli operatori in mare più che di una sua regolamentazione legislativa. In tal senso gli interventi della Ambasciatrice Paola Imperiale, Ministro Plenipotenziario del Ministero degli Affari Esteri e di Ferdinando Boero, rappresentante del CoNISMa nell’European Marine Board.

Alla community delle idee, delle conoscenze, e della produttività non resta quindi che lavorare in questa direzione che vede nella condivisione la regolamentazione degli interessi comuni. Prossimi appuntamenti, quindi, in settembre a Marsiglia, si parlerà di yachting e in novembre a Murcia, di blue energy. L’anno prossimo in Aprile ad Atene si affronterà, invece, il tema del Maritime surveillance.