In generale, la funzione istituzionale dei consorzi interuniversitari, così come prevista dalla legge italiana, consiste nel selezionare qualificate Unità affini di ricerca accademica per formare o solidificare specifiche filiere di ricerca interuniversitarie, con preminenti caratteri di interdisciplinarietà.

L’idea alla base della costituzione di reti di ricerca fu quella di valorizzare al meglio diverse competenze in un sistema interconnesso, stimolando il confronto e il coordinamento tra le università, su aspetti che sono di particolare interesse per lo sviluppo della conoscenza, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico e in generale per lo sviluppo della competitività del Paese nello scenario internazionale.

Il CoNISMa grazie all’iniziativa del suo fondatore, il Prof. Francesco Maria Faranda, nacque nel 1994 su questi presupposti e sulla convinzione che le Scienze del Mare, specialmente, sono il risultato dell’interesse culturale di studiosi delle più disparate estrazioni e delle più varie discipline che svolgono attività di ricerca scientifica e tecnologica nel campo della biologia, geologia, sedimentologia, geofisica, fisica, chimica, meteorologia, ecc. L’elenco non può essere mai completo perché aperto anche alle scienze giuridiche, economiche, sociali, all’ingegneria, e a quant’altro possa concorrere a conoscere meglio, anche per meglio utilizzare, una porzione così importante del territorio.

Oggi, possiamo dire che questo approccio interdisciplinare alle Scienze del Mare si è dimostrato valido più che mai per correggere una rotta intrapresa a seguito di un significativo aumento delle esigenze di specializzazione in molte discipline scientifiche. Se da una parte questa è indispensabile per il progredire del progresso tecnologico, dall’altra un corretto approccio alle scienze ambientali richiede una visione olistica da parte del ricercatore, un continuo confronto con i suoi colleghi per valorizzare al meglio le diverse competenze.

Tale confronto non si esaurisce all’interno di realtà italiane, ma si apre al resto dell’Europa e del mondo mirando alla realizzazione di reti di eccellenza che promuovano la circolazione delle idee e delle conoscenze e, soprattutto, il trasferimento di queste ai giovani.

Grazie al CoNISMa, le Università, anche le più piccole, possono partecipare ai grandi progetti di ricerca sulla base di competenze reali possedute. Ciò evita duplicazioni e garantisce progettazioni di elevato valore scientifico; possono contare su un efficiente accentramento delle funzioni amministrative e gestionali che richiedono specifiche professionalità ad esse dedicate; ed infine, possono contare su infrastrutture di ricerca comuni attraverso la possibilità di acquisire strumentazione e infrastrutture a disposizione di tutta la comunità scientifica, impegnative anche sotto il profilo finanziario. In questo modo si può eseguire attività operativa in campo e/o in laboratorio, allargata a più utenti e quindi di servizio a più tematiche.