Sono in corso le attività di trapianto e riposizionamento di circa 53.000 fasci di Posidonia oceanica in aree idonee del Golfo di Follonica, intervento propedeutico alla realizzazione della tratta marina del nuovo elettrodotto sottomarino che collegherà l’isola d’Elba alla Toscana.

A realizzare il progetto è il Raggruppamento Temporaneo di Concorrenti (RTC) costituito da CoNISMa (mandataria), ECON, Poliservizi, Subonica, CIBM, (mandanti), che lo scorso dicembre ha vinto la gara per l’esecuzione delle “Compensazioni ambientali marine (trapianto Posidonia oceanica) e monitoraggi, propedeutici all’avvio delle attività realizzative del nuovo collegamento a 132 kV fra l’Isola d’Elba e il Continente”, committente Terna Rete Italia SpA. Le attività di trapianto dovranno essere concluse entro la fine dell’anno.

Il progetto di interconnessione dell’Isola d’Elba al Continente collega la cabina primaria a Portoferraio sull’isola d’Elba alla stazione elettrica in località Colmata del comune di Piombino (LI), per un totale di circa 37 km, di cui indicativamente 33.7 in tratto sottomarino. Il progetto è stato autorizzato, con prescrizioni, dal Decreto n.239/EL-219/333/2021 rilasciato dal Ministero della Transizione Ecologica.

L’infrastruttura, considerata strategica per lo sviluppo e l’ammodernamento della rete elettrica nazionale, ha permesso di raddoppiare le linee di connessione tra il sistema nazionale e la rete dell’Isola d’Elba. Il nuovo collegamento, tuttavia, in prossimità dell’approdo di Piombino attraversava la locale prateria di Posidonia oceanica [“habitat prioritario” allegato I della Direttiva Habitat (Dir. n. 92/43/CEE)], per un tratto di circa 3 km, dove il cavo è stato protetto, mediante interro, dai possibili danni che possono derivare dall’elevata pressione antropica che insiste sull’area.

Le attività, autorizzate (con prescrizioni da parte della Commissione VIA) dal Decreto n.239/EL-219/333/2021 del MiTE, hanno comportato la perdita della porzione di posidonieto soggetta all’attraversamento e interro del cavo, pertanto le prescrizioni hanno previsto una compensazione che è stata attuata mediante il reimpianto di una parte dei fasci asportati e l’esecuzione di monitoraggi nell’area di posizionamento del cavo e nell’area di reimpianto.

Le attività, che si articolano in 3 fasi principali , prevedono:

1) Esecuzione di un trapianto di Posidonia oceanica in corrispondenza dell’approdo di Piombino come misura di compensazione per l’attraversamento del cavo sul posidonieto.
2) Piano di Monitoraggio ambientale associato alla posa del cavo. L’area di interesse riguarda l’intero collegamento, dall’approdo di Piombino all’approdo di Portoferraio.
3) Piano di Monitoraggio finalizzato alla verifica delle operazioni di trapianto.

Trapianto
Il progetto di trapianto è stato attuato sulla base di esperienze pregresse che hanno ormai una storia quasi ventennale e comunque sufficientemente lunga da assicurare risultati positivi. Tali esperienze sono state oggetto di un’analisi approfondita nell’ambito di un recente progetto LIFE Governance coordinato da ISPRA, il cui acronimo SEPOSSO sta per Supporting Environmental governance for the POSidonia oceanica Sustainable transplanting Operations (https://lifeseposso.eu/).

La prescrizione del MiTE prevedeva che, a fronte di una superficie danneggiata per l’interro del cavo di circa 1655 m2, venisse reimpiantata una pari superficie in aree idonee, conseguentemente a monte delle attività di scavo lungo il tracciato, sono stati espiantati i fasci presenti e successivamente, opportunamente prearati, reimpiantati all’interno di radure nella prateria “ricevente”, preliminarmente selezionata.

Sulla base di attività preliminari di caratterizzazione effettuate dal RTC è stata individuata nel golfo di Follonica (GR) la prateria ritenuta idonea a ricevere il trapianto (prateria ricevente).
Le attività sono svolte da personale specializzato della RTC che si è occupato dell’espianto dei fasci di Posidonia, che altrimenti sarebbero stati distrutti, della preparazione delle talee e del successivo reimpianto nell’area individuata.

Piano di Monitoraggio del tracciato di posa
Nell’area interessata dal posizionamento del cavo sottomarino e al fine di valutare la presenza e l’entità di un eventuale impatto ambientale associato alla realizzazione dell’opera sull’habitat circostante, è stato predisposto un Piano di Monitoraggio ambientale composto da:
– monitoraggi ante operam,
– monitoraggi durante la realizzazione delle opere (fasi di grappinaggio e interro),
– monitoraggi successivi alla realizzazione delle opere,
– monitoraggi conclusivi
Tale suddivisione temporale ha permesso di confrontare le condizioni ambientali prima e dopo l’esecuzione dei lavori e di stimare la presenza di un eventuale impatto a breve-medio termine e i relativi tempi di ripristino delle condizioni iniziali indisturbate.
In particolare, dal RTC sono state eseguite indagini sulle seguenti componenti:
• colonna d’acqua
• sedimento
• comunità bentonica
• prateria di Posidonia oceanica e fondale marino
• correntometria locale

Piano di Monitoraggio del Trapianto
Il trapianto è monitorato dal RTC, al fine di valutare la buona riuscita dell’intervento. Tale monitoraggio è eseguito sulla base di quanto richiesto dalla prescrizione ministeriale e in linea con le Linee Guida ISPRA e il “Manuale per la pianificazione, realizzazione e monitoraggio dei trapianti di Posidonia oceanica (La Porta e Bacci, 2022). Le attività di monitoraggio tutt’ora in corso, prevedono:
• esecuzione di rilievi ROV e Side Scan Sonar all’interno dell’area di trapianto;
• il rilievo, nelle specifiche aree di trapianto, dei descrittori strutturali e funzionali della prateria;
• l’acquisizione nella prateria ricevente dei descrittori chimico-fisici della colonna d’acqua, dei descrittori sedimentologici e idrologici.

Le attività sopra descritte sono iniziate nell’aprile 2022 con la caratterizzazione ambientale finalizzata ad individuare la prateria ricevente e le attività ante operam previste nel piano di monitoraggio della posa. Ad ottobre 2022 sono iniziate le attività di monitoraggio dell’area individuata per il trapianto e le attività concernenti il trapianto stesso.
Il termine delle attività di Monitoraggio ambientale del tracciato di posa della durata di 5 anni è previsto per il mese di maggio 2028, mentre il termine delle attività di Monitoraggio del trapianto, della durata di 10 anni, è previsto per il novembre 2032.