Il mare e’ un paziente da bollino rosso?

“Stiamo vivendo con turbamento gli ormai fin troppo evidenti fenomeni prodotti dai cambiamenti climatici – dichiara Rosalba Giugni, presidente di Marevivo – Il mare, che ricopre poco più del 70% della superficie del nostro pianeta, gioca un ruolo fondamentale nell’equilibrio della biosfera producendo circa l’80% dell’ossigeno presente, assorbendo, nel contempo, circa un terzo dell’anidride carbonica (gas tra i maggiori responsabili dell’effetto serra) emessa dalle attività umane. Ciò può avvenire esclusivamente grazie alla buona salute dei suoi abitanti, dal fitoplancton ai grandi pelagi”.

“A terra, tutto quello che ricaviamo dalla natura è allevato e coltivato – prosegue Ferdinando Boero, dell’università del salento che ospita il Convegno – Nessuna popolazione naturale è in grado di soddisfare i nostri bisogni diretti. In mare, invece, siamo ancora "cacciatori e raccoglitori", come i nostri
antenati preistorici. Questa situazione non durerà ancora per molto. Le popolazioni naturali del mare (prima di tutto i pesci) si stanno esaurendo, gli habitat stanno degenerando, e presto avremo un pianeta ancora più piatto e banale. Stiamo facendo al mare quel che abbiamo fatto alla terra. Poi non avremo altra natura a cui rivolgerci. Il mondo scientifico – conclude – sta facendo la sua parte, e vuole dire la sua al resto della comunità. Perché il mare non può aspettare”.