Ci ha lasciato Stella Biliotti; amica dolcissima, ricercatrice competente e appassionata, collaboratrice preziosa. Ci mancherà il suo sorriso, la sua ironia, la sua competenza, ma non ci abbandonerà il suo ricordo che affidiamo ora alle parole di Ferdinando Boero e Riccardo Cattaneo Vietti.

 

E’ caduta una Stella

Stella Biliotti era una persona solare, sempre allegra, positiva e piena di ironia, soprattutto verso se stessa. Precaria, che più precaria non si può, non l’ho mai sentita lamentarsi e ha sempre lavorato alle sue Aree Marine Protette per il Ministero dell’Ambiente e per il CoNISMa. Ho avuto la fortuna di conoscerla e di imparare da lei. Conosceva bene l’ecologia ma aveva anche una solida base di conoscenze legislative. La Direttiva Habitat non aveva segreti per lei, e la sapeva interpretare da ecologa e da “giurista”. Stella è riuscita a farmi appassionare persino alle aride leggi, rendendomele simpatiche, solo perché era lei a spiegarmele. Non ero preparato a perderla. Averla conosciuta mi ha arricchito molto e sono contento di aver avuto modo di dirglielo: inutile dire che questa dichiarazione di ammirazione per le sue capacità e le sue doti la fece ridere molto. L’umiltà era una sua altra grande dote, era umile come solo le persone grandi sanno essere. Ho imparato molto dalle persone più grandi di me (oppure dai bambini piccoli) ma con gli appartenenti alla sua classe di età ho di solito posizioni da “docente”. Con Stella lo scolaro ero io, e ogni occasione di incontrarla era per me preziosa.
Nando Boero

 

Stella Biliotti, un ricordo.

Sembra ieri, e sono passati molti anni. Incominciavo ad occuparmi, per il Conisma, di Aree Marine Protette ed in una delle mille riunioni romane, incontrai una ragazza schiva, ma molto determinata. Parlava poco, ma quando parlava era evidente che possedeva un’ampia cultura scientifica e legislativa. E non parlava mai a vanvera. Stella Biliotti mi colpì subito per questo e tra me pensavo che al Ministero, una volta tanto, operava la persona giusta al posto giusto. Poi mi spiegarono che non era una “ministeriale”, solo una consulente. Facevo fatica a crede che una persona con la sua preparazione non fosse ancora riuscita ad entrare: ma per fortuna c’era il Conisma che l’aveva “adottata”.
Con lei ho portato a termine tutti i progetti che ho coordinato per il Conisma e il Ministero dell’Ambiente relativi alle Aree Marine Protette italiane: una splendida collaborazione che abbiamo sintetizzato in un articolo, La gestione adattativa delle Aree Marine Protette, pubblicato nel 2009 su Gazzetta Ambiente.
Scriveva Stella pochi anni fa:
Un passo in avanti di grande interesse sarà la creazione di un sistema integrato di AMP in grado di rispondere in modo efficace alle necessità ed alle problematiche che di volta in volta sorgono nella gestione di sistemi così complessi. Come sempre è una questione d’uomini, ed è per questo che sarebbe necessaria la creazione di un network nazionale di AMP il cui personale, pur reclutato a livello locale (in modo da disporre della necessaria conoscenza del territorio), deve essere formato sulla base di standard nazionali ed internazionali, e deve prevedere continui aggiornamenti.

Nella gestione delle AMP questo in sintesi è il suo insegnamento: preparazione, conoscenza delle realtà locali, professionalità a livello internazionale.
Mi auguro che, anche nel suo ricordo, si proceda su questa strada.
Riccardo Cattaneo Vietti

 

Ci scrivono Donatella, Gianfranco e Gianluca Biliotti, fratelli di Stella, colpiti dalla “testimonianza di stima e affetto da parte di chi ha conosciuto nostra sorella e la sua passione per quello che è stato l’impegno di una vita”.
Concordiamo con loro che “Aldilà di quello che di lei resterà per sempre nei nostri cuori e di chi le ha voluto bene, pensiamo che una donazione alla ricerca contro il cancro, possa essere il modo migliore per ricordarla. Perché siano sempre meno le persone strappate alla vita e agli affetti da una malattia che purtroppo ancora troppo spesso non concede scampo”.

Da parte nostra ci piacerebbe che l’eventuale, futura, scoperta di una nuova specie nelle acque del nostro mare porti il nome di Stella che ha contribuito con la sua grande professionalità all’arricchimento culturale e scientifico di tutti noi. Speriamo vivamente di poter istituire presto una borsa di studio a lei dedicata, perché anche le nuove generazioni di ricercatori possano conoscere nel suo esempio, la passione e l’abnegazione per la Ricerca.Ci ha lasciato Stella Biliotti; amica dolcissima, ricercatrice competente e appassionata, collaboratrice preziosa. Ci mancherà il suo sorriso, la sua ironia, la sua competenza, ma non ci abbandonerà il suo ricordo che affidiamo ora alle parole di Ferdinando Boero e Riccardo Cattaneo Vietti.

 

E’ caduta una Stella

Stella Biliotti era una persona solare, sempre allegra, positiva e piena di ironia, soprattutto verso se stessa. Precaria, che più precaria non si può, non l’ho mai sentita lamentarsi e ha sempre lavorato alle sue Aree Marine Protette per il Ministero dell’Ambiente e per il CoNISMa. Ho avuto la fortuna di conoscerla e di imparare da lei. Conosceva bene l’ecologia ma aveva anche una solida base di conoscenze legislative. La Direttiva Habitat non aveva segreti per lei, e la sapeva interpretare da ecologa e da “giurista”. Stella è riuscita a farmi appassionare persino alle aride leggi, rendendomele simpatiche, solo perché era lei a spiegarmele. Non ero preparato a perderla. Averla conosciuta mi ha arricchito molto e sono contento di aver avuto modo di dirglielo: inutile dire che questa dichiarazione di ammirazione per le sue capacità e le sue doti la fece ridere molto. L’umiltà era una sua altra grande dote, era umile come solo le persone grandi sanno essere. Ho imparato molto dalle persone più grandi di me (oppure dai bambini piccoli) ma con gli appartenenti alla sua classe di età ho di solito posizioni da “docente”. Con Stella lo scolaro ero io, e ogni occasione di incontrarla era per me preziosa.
Nando Boero

 

Stella Biliotti, un ricordo.

Sembra ieri, e sono passati molti anni. Incominciavo ad occuparmi, per il Conisma, di Aree Marine Protette ed in una delle mille riunioni romane, incontrai una ragazza schiva, ma molto determinata. Parlava poco, ma quando parlava era evidente che possedeva un’ampia cultura scientifica e legislativa. E non parlava mai a vanvera. Stella Biliotti mi colpì subito per questo e tra me pensavo che al Ministero, una volta tanto, operava la persona giusta al posto giusto. Poi mi spiegarono che non era una “ministeriale”, solo una consulente. Facevo fatica a credere che una persona con la sua preparazione non fosse ancora riuscita ad entrare: ma per fortuna c’era il Conisma che l’aveva “adottata”.
Con lei ho portato a termine tutti i progetti che ho coordinato per il Conisma e il Ministero dell’Ambiente relativi alle Aree Marine Protette italiane: una splendida collaborazione che abbiamo sintetizzato in un articolo, La gestione adattativa delle Aree Marine Protette, pubblicato nel 2009 su Gazzetta Ambiente.
Scriveva Stella pochi anni fa:
Un passo in avanti di grande interesse sarà la creazione di un sistema integrato di AMP in grado di rispondere in modo efficace alle necessità ed alle problematiche che di volta in volta sorgono nella gestione di sistemi così complessi. Come sempre è una questione d’uomini, ed è per questo che sarebbe necessaria la creazione di un network nazionale di AMP il cui personale, pur reclutato a livello locale (in modo da disporre della necessaria conoscenza del territorio), deve essere formato sulla base di standard nazionali ed internazionali, e deve prevedere continui aggiornamenti.

Nella gestione delle AMP questo in sintesi è il suo insegnamento: preparazione, conoscenza delle realtà locali, professionalità a livello internazionale.
Mi auguro che, anche nel suo ricordo, si proceda su questa strada.
Riccardo Cattaneo Vietti

 

Ci scrivono Donatella, Gianfranco e Gianluca Biliotti, fratelli di Stella, colpiti dalla “testimonianza di stima e affetto da parte di chi ha conosciuto nostra sorella e la sua passione per quello che è stato l’impegno di una vita”.
Concordiamo con loro che “Aldilà di quello che di lei resterà per sempre nei nostri cuori e di chi le ha voluto bene, pensiamo che una donazione alla ricerca contro il cancro, possa essere il modo migliore per ricordarla. Perché siano sempre meno le persone strappate alla vita e agli affetti da una malattia che purtroppo ancora troppo spesso non concede scampo”.

 

Il CoNISMa propone ai propri ricercatori di dare il nome di Stella alla prossima specie che sarà eventualmente scoperta per ricordare una collega che ha contribuito con la sua grande professionalità all’arricchimento culturale e scientifico di tutti noi e spera vivamente di poter istituire presto una borsa di studio a lei dedicata, affinché anche le nuove generazioni di ricercatori possano conoscere nel suo esempio, la passione e l’abnegazione per la Ricerca in Mare.