In occasione del vertice di Copenaghen, Marevivo e il CoNISMa(Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare) invitano ad una maggiore attenzione al ruolo del mare nei cambiamenti climatici. L’associazione ambientalista e la ricerca scientifica – che hanno inviato al Segretariato del vertice il documento “I mutamenti climatici ed il mare ” – auspicano che il confronto non si limiti alla questione pur importante della riduzione delle emissioni, ma permetta di gettare le basi per una politica mirata espressamente al mare e alla salvaguardia del suo ruolo centrale di assorbimento della Co2. Gli oceani, che ricoprono il 70% della superficie del Pianeta, se sono in buona salute assorbono fino al 30% dell’anidride carbonica prodotta dalle attività antropiche. Pregiudicandone il funzionamento si rischia di vanificare l’obiettivo di una riduzione del 20% delle emissioni. Nei dibattiti sui mutamenti climatici, il mare viene tirato in ballo quasi esclusivamente per l’aumento del suo livello causato dallo scioglimento dei ghiacciai, ma spesso si dimentica che la stabilità delle concentrazioni dei componenti dell’aria è dovuta proprio al esso.

“Nonostante sia il polmone blu che ci consente di respirare, – denuncia il Presidente di Marevivo, Rosalba Giugni – il mare non viene preso nella dovuta considerazione. La pesca dissennata e illegale che sta stravolgendo la catena trofica, l’inquinamento soprattutto chimico, stanno intaccando irreparabilmente la moltitudine dei minuscoli esseri vegetali che pullulano nell’immenso blu e che grazie alla fotosintesi clorofilliana, sono responsabili della produzione di ossigeno”. “L’oceano che conosciamo è attore e vittima dei cambiamenti climatici – dichiara il prof. Cesare Corselli, Presidente del CoNISMa – ed è l’ultima frontiera del nostro Pianeta”. “In occasione del più importante incontro dei popoli della Terra sul problema dei mutamenti climatici – concludono la Giugni e Corselli – vogliamo lanciare un forte richiamo affinché il mare con la sua moltitudine di esseri viventi vegetali e animali, dal fitoplancton alle grandi balene, dalle praterie di Posidonia agli squali, venga posto al centro dell’attenzione”. (leggi il documento)